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by Cristina Novellino
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"La Scoliosi idiopatica"
A cura del Dott. Gaetano Anania Casa di Cura "Ulivella e Glicini" – Firenze |
LA SCOLIOSI IDIOPATICA |
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Viene definita come scoliosi idiopatica una o più curvature patologiche della colonna vertebrale che invece di restare rettilinea assume la forma di una C o di una S (Figura 1, radiografia di una scoliosi a doppia curva), e che si evidenzia clinicamente sul piano frontale determinando una inclinazione laterale del tronco, una asimmetria delle scapole, una rotazione del torace o del bacino, una prominenza angolare della gabbia toracica e delle coste che viene denominata gibbo e che si evidenzia quando il paziente si piega in avanti.
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Nonostante gli innumerevoli sforzi di ricercatori e clinici ancora non si conosce la vera causa che determina la formazione della scoliosi e per questo la maggioranza delle scoliosi viene definita idiopatica (senza eziologia nota). Si può invece escludere con certezza che la scoliosi possa svilupparsi se si è costretti a portare dei pesi come gli zaini scolastici, se si assumono degli atteggiamenti viziati in piedi o da sdraiati o se si ha una differente lunghezza degli arti inferiori (comunemente una gamba più lunga dell’altra). La familiarità invece può essere ritrovata in alcuni nuclei familiari, con parenti stretti che possono annoverare più casi nei loro discendenti: una madre che ha avuto una scoliosi da ragazza dovrà sicuramente prestare più attenzione nel controllo dei figli soprattutto all’inizio della crescita pubertaria, all’età di 10-11 anni per le femmine, di 11-12 anni per i maschi. Le scoliosi si misurano nelle radiografie della colonna per intero, eseguita in piedi, tracciando delle linee parallele alle vertebre incluse nella scoliosi, linee che incontrandosi formeranno un angolo chiamato “angolo di Cobb” che definirà numericamente il valore della scoliosi.
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Figura 1 |
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La scoliosi può definirsi: Infantile: insorge nel periodo che va dalla nascita fino ai tre anni di età; in questo gruppo è presente la scoliosi congenita dovuta ad una anomalia di sviluppo o formazione di una o più vertebre. |
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Figura 2
Angolo di Coob |
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d: inclinazione laterale verso destra di tutto il tronco Il trattamento della scoliosi dell’adolescente si basa su tre metodiche: l’osservazione ed il controllo clinico periodico, l’utilizzo di busti correttivi, il trattamento chirurgico di fusione vertebrale. |
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Il trattamento chirurgico si rende necessario nei pazienti in accrescimento che presentano una scoliosi superiore a 45° o nei pazienti a fine accrescimento con curve superiori a 50°. Il trattamento chirurgico si prefigge due scopi: impedire l’aggravamento delle curve ed ottenere un certo grado di correzione stabile nel tempo. In genere si procede con accesso per via posteriore, con lunga incisione rettilinea al centro dei corpi vertebrali; per la correzione della deformità si utilizzano delle viti metalliche, in Acciaio o in Titanio, ancorate ai corpi vertebrali ed a barre rigide, del diametro di 6 mm, anch’esse in metallo, sia per mantenere la correzione della curva sia per favorire lo sviluppo della fusione permanente fra le vertebra (Figura 5). |
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Figura 5 : una grave scoliosi dorso-lombare viene operata utilizzando viti e barre in Titanio. Dopo la fusione o artrodesi vertebrale il risultato si manterrà stabile nel tempo. |
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Dopo un trattamento chirurgico il periodo di ospedalizzazione non supera i 7-10 giorni e non è più necessario associare l’utilizzo di un busto correttivo. I pazienti riprendono l’attività scolastica dopo circa due settimane e dopo tre-sei mesi, nella maggioranza dei casi, possono riprendere anche la propria attività sportiva. Per informazioni: 055/5038500 oppure info.ulivellaeglicini@giomi.com |
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