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by Cristina Novellino
Evento Accreditato ECM – 4,7 crediti Rif. Accreditamento n.1429-109615 | ||
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“Strategie di coping e comunicazione”
Responsabile Scientifico: Docente: 14 novembre 2014 |
Destinatari: Personale dipendente e in libera professione
Figure professionali interessate: Medici, Infermieri, Fisioterapisti, Logopedisti,TSRM, Biologi, Tecnici Biologi, Ortottisti, Dietiste Numero max partecipanti per edizione: 30 Numero Edizioni: 1 Segreteria Organizzativa: |
Strategie di coping e comunicazione
Il corso si propone di fornire nozioni base sul concetto di coping e alcune strategie per una “buona comunicazione” in un contesto professionale.
Il concetto di coping, che può essere tradotto con “fronteggiamento”, “gestione attiva”, “risposta efficace”, “capacità di risolvere i problemi”, indica l’insieme di strategie mentali e comportamentali che sono messe in atto per fronteggiare una certa situazione. Tale concetto è stato creato nell’ambito della psicologia negli anni sessanta, dallo scienziato americano Lazarus, professore emerito alla Berkeley University, che lo ha studiato come un processo strettamente collegato allo stress. La capacità di coping si riferisce non soltanto alla risoluzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione delle proprie emozioni e dello stress derivati dal contatto con le difficoltà. I meccanismi individuali di adattamento si relazionano sia alla capacità di attivare le risorse interne preesistenti, che a quella di adottarne nuove ossia alla possibilità di imparare e allargare il proprio “repertorio di strategie”. L’organizzazione moderna del lavoro è caratterizzata principalmente da: destrutturazione dei rapporti interpersonali (sia da un punto di vista contrattuale che relazionale), esasperazione del conflitto competitivo, parcellizzazione delle competenze con conseguente, scomparsa della visione olistica del proprio lavoro, riduzione della memoria professionale, impossibilità di influenzare le decisioni progettuali, carenza di spiegazioni e di confronti proficui sulle finalità e i disegni di insieme. La qualità della vita lavorativa degli operatori sanitari è particolarmente provata dalla evidente asimmetria relazionale che si instaura nelle professioni d’aiuto, nelle quali il contatto con la sofferenza dell’utente è continuo e richiede una capacità non comune di presa in carico del dolore altrui. La comunicazione (dal lat. cum = con, e munire = legare, costruire e dal lat. communico = mettere in comune, far partecipe) infatti non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni (secondo il modello Shannon e Weaver) ma è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa (Grice, 1975). Uno degli assiomi più importanti della comunicazione è che "non si può non comunicare" : perfino in una situazione anonima come in un vagone del treno noi emettiamo per i nostri vicini continuamente segnali non verbali e i nostri compagni di viaggio accolgono il messaggio, lo confermano ed eventualmente lo rinforzano ( Watzlawick 1967). Ne consegue che, per migliorare il benessere degli operatori sanitari, e conseguentemente l’efficienza lavorativa, bisogna imparare innanzitutto a “comunicare bene”. L’assertività (dal latino "asserere" che significa "asserire"), o asserzione (o anche affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l’interlocutore. Essenziale a tal fine è la capacità di ascolto: mentre la persona aggressiva giudica e critica e quella passiva è eccessivamente accondiscendente, quella assertiva è aperta e dà la giusta considerazione a colui che sta parlando. Per far questo, si serve di "messaggi di ricezione" di ciò che viene detto, parafrasando quello che le viene comunicato e sintetizzando ciò di cui si sta discutendo. Altro elemento indispensabile è l’empatia, ossia il riuscire a cogliere la prospettiva dell’interlocutore assumendone il punto di vista. L’allenamento assertivo potenzia la capacità di produrre stimoli non verbali. Bibliografia
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