Provider n.6150 n.274414 Crediti ECM: 8
     
     
    “III° Convegno di Cardiologia – La Fibrilazione Atriale e le Arteriopatie Obliteranti agli arti inferiori”

    Responsabile Scientifico:
    Prof. Alfonso Galati
    Responsabile Reparto di Cardiologia Riabilitativa Villa Betania – Roma

    30 novembre 2019
    Villa Betania Giomi S.p.A.
    Via Pio IV n. 42 – Roma

     
    Destinatari: Medico Chirurgo: Geriatria; Patologia Clinica (Laboratorio Di Analisi Chimico-Cliniche E Microbiologia); Cardiologia; Medicina Interna; Medicina Generale (Medici Di Famiglia). Infermiere.
    Numero max partecipanti per edizione: 50
    Partecipazione Gratuita

    Segreteria Organizzativa:
    GioAcademy – Responsabile Annamaria Sanna, tel. 06/622245602 mail GioAcademy@giomi.com

     
     
    Obbiettivo Formativo: 1 – Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell’evidence based practice (EBM – EBN – EBP)
     
    Razionale
    La fibrillazione atriale è una malattia che avrà una incidenza nella popolazione mondiale sempre più crescente perché soprattutto interessa i pazienti più anziani sia per meccanismi di tipo degenerativo che per motivi di tipo organico e funzionale.
    È opportuno, quindi, cercare di prevenire e controllare tutti quei fattori di rischio cardiovascolari, soprattutto ma non solo, che possono favorire tale patologia.
    La prima relazione del convegno si basa quindi sulla valutazione etiopatogenetica delle possibili cause della malattia, dalle patologie valvolari a quelle delle anomalie di trasmissione elettrica dell’impulso, alle malattie degenerative e metaboliche, etc.
    Si prosegue poi con la relazione sulla diagnosi della fibrillazione atriale: dopo l’esame obiettivo cardiologico si deve continuare con gli esami strumentali.
    Il primo test è ovviamente l’elettrocardiogramma che rimane il primo esame da eseguire, poi l’ecocardiogramma color doppler che ci permette di valutare soprattutto la presenza di eventuali valvulopatie, di anomalie atriali, o segni di ipertrofia parietale.
    Un altro aspetto importante che verrà illustrato è la presenza o meno di comorbilità che possono, negli anziani, determinare la causa predisponente a codesta patologia.
    Infine la relazione sulla terapia anticoagulante, che, oltre alla terapia tradizionale con il warfarin, ora è rappresentata dai nuovi anticoagulanti orali detti NAO o meglio nominati come anticoagulanti diretti (DOACS), quali il dabigatran, l’apixaban, rivaroxaban ed edoxaban.
    Mentre il primo è un inibitore diretto della trombina, gli altri sono inibitori diretti del fattore XA. Ci sono quindi evidenti differenze tra il primo e gli altri tre, e comunque ognuno di essi ha delle precise caratteristiche ed indicazioni di uso. Le caratteristiche di ognuno saranno presentate in modo esaustivo.
    La seconda parte del convegno si occuperà della Arteriopatia agli arti inferiori.
    Questa malattia, spesso misconosciuta, purtroppo si comincia a valutare, spesso, solo dopo la comparsa dei primi sintomi di claudicatio quando la malattia è già in una fase avanzata.
    È necessario, quindi che i medici di medicina generale sappiano come studiare quei pazienti particolarmente a rischio, quali fumatori, diabetici, etc. al fine di evidenziare precocemente l’insorgere della arteriopatia.
    Le relazioni della seconda sessione del convegno, quindi, servono da una parte a mettere in evidenza quali sono i pazienti più a rischio, quali esami devono essere prescritti (dall’esame obiettivo al doppler vascolare etc) e dall’altra quali terapie hanno a disposizione il medico specialista ed il medico di medicina generale per poter affrontare tale patologia.
    Una parte importante della terapia è sicuramente rappresentata dalla riabilitazione cardiologica, perchè con l’attività motoria eseguita secondo protocolli specifici si può migliorare la perfusione periferica e quindi interrompere l’aggravarsi della malattia.
    Nell’ambito della terapia medica c’è sicuramente una grande novità che è quello dell’uso degli anticoagulanti a basse dosi che probabilmente sarà la terapia medica del futuro. Di questo tema si parlerà a lungo nel convegno.
    Infine si tratterà la terapia chirurgica e/o interventistica vascolare che va dalla disostruzione delle occlusioni a carico dei vasi maggiori con le applicazioni di stent alla chirurgia maggiore, fino purtroppo alle amputazioni.
     
     
    Programma